Viviamo continuamente l'esperienza del dialogo con dispositivi elettronici e i loro programmi interni che col tempo vengono assunti dal nostro cervello come naturali estensioni vitali. Un incessante scambio di feedback tecnologico che inevitabilmente crea delle fratture sul nostro sistema nervoso. Per riparare tale frattura scatta, conseguentemente, nel nostro apparato psicologico una sorta di funzione regolatrice detta "illusione di continuità".