Bad Vent Italy Painting

Nel calore di una spiaggia esotica rosso- arancio, vi è la fredda morte di un corpo pallido e livido, adagiato sull’arenile.

 E’ un’allucinazione.

La sagoma è in bianco e nero, nella cromia accesa della sabbia ed in un contesto surreale. Anche gli altri bimbi ed i loro oggetti sono senza colori. La loro presenza è sospesa. I comportamenti impacciati. Non sanno come muoversi. Non sanno decifrare il contegno del loro coetaneo. Non capiscono se si è assopito. Vestito e con le scarpe. Né dove abbia lasciato i suoi giocattoli. Non sanno contestualizzare la sua presenza a “Paradise beach”.

E’ un abbaglio.

 

Su queste spiagge, in genere, si arriva incremati, in costume da bagno (perlopiù con motivi floreali), cappellino e pallone sotto braccio.

I dubbi comportano paura. Paura di ciò che è apparentemente diverso. Paura anche del contatto. Forse meglio provare con un bastoncino, o buttandogli un po' di sabbia sui piedi, giusto per vedere se si muove…

Ma gli angeli non sono in terra, e non prendono il sole. Non portano neanche il costume da bagno.

 E questo paradiso allora? E’ la cornice amena in cui trascorrere i momenti più spensierati delle proprie vacanze? O è il posto dove gli angeli trovano pace in un tempo in cui tutto gli è stato tolto ingiustamente e troppo in fretta?  

A volte per vedere occorre mettere a fuoco la distonia. Ciò che appartiene ad un’altra dimensione. A volte le cose estreme e disperate nascono dal resto che è sbagliato. Fuori posto. E la loro assurdità viene urlata dalla voce del mare. E l’assurdità di ciò che ci circonda ci conduce verso altra assurdità. L’assurdo porta assurdo.

 

Nelle prime ore del 2 settembre 2015, la corrente del mare ha spinto il corpo di Alan Kurdi, bimbo di soli tre anni, sulla spiaggia di Bodrum, da cui era partito qualche ora prima con la propria famiglia per scappare dalla guerra in Siria.