Giulio Locatelli Italy Sculpture

Il Pensatoio, dimensioni variabili, filo e filo, 2019

 

Una forma non determinata, levigata da pensieri e ricordi, aperta a diverse connessioni, s’innalza dal suolo, stimolando chi si confronta con essa a sentirsi un viaggiatore volto ad intraprendere un viaggio verso uno luogo appartato, una grotta, uno spazio intimo, dove ci si raccogliere a pensare, a meditare, a riflettere. In uno spazio analogo, non determinato da una precisa posizione geografica domina il Pensatoio, quasi una pietra calcarea, dove ognuno può ritrovare ciò che è ed è stato, i propri ricordi che con il tempo si sono sedimentati su di essa.

Il Pensatoio, dall’inglese Pensieve , omofono di " pensive ", dal significato di “ pensieroso “.

Bianco, freddo come la neve, il Pensatoio emerge dal suolo generando nodi, matasse, grovigli, fili che diventano simboli di pensieri, di relazioni, di legami, di unioni, di ricordi personali o talvolta lasciateci in dono da altri.

Il filo, elemento primo dell’opera, diventa sia strumento d’analisi e riflessione, sia strumento materiale per la concretizzazione dell’idea della mente, che altrimenti prenderebbe freddo.

In un tempo lunghissimo, un filo si di un filo e un altro filo ancora dà corpo al Pensatoio, avvolgendolo con una pelle sensibile, candida, pura; Il Pensatoio si carica cosi di ricordi permettendo così di ricreare memorie in modo da poter essere rivissute, dove tutti possono entrare nel ricordo e muoversi all’interno di esso.